Buone o cattive? Continua il dibattito
Negli Stati Uniti il mercato delle sigarette elettroniche è in crescita: si prevede che quest’anno il fatturato raddoppi rispetto all’anno scorso, raggiungendo un miliardo e 700 milioni di dollari [in Italia invece i produttori denunciano un calo delle vendite negli ultimi mesi, che sarà probabilmente aggravato dall’entrata in vigore della normativa che equipara la tassazione a quella delle sigarette convenzionali, ndt].
Poiché producono vapore anziché fumo e cenere, le cosiddette e-cigs vengono pubblicizzate come un modo elegante, non fastidioso e socialmente accettabile di fumare. Inoltre, visto che generalmente rilasciano meno nicotina delle sigarette convenzionali, potrebbero anche efficaci per chi intende smettere del tutto.
A confermare questa ipotesi è un recente studio pubblicato sulla rivista The Lancet. Gli autori hanno scoperto che, in un arco temporale di sei mesi, l’efficacia della sigaretta elettronica come aiuto per smettere di fumare è statisticamente comparabile a quella dei cerotti alla nicotina.
Si tratta però solo del primo studio che
compara la sigaretta elettronica a un prodotto farmaceutico già utilizzato per la disintossicazione dal tabacco. “C’è ancora tanto da sapere sull’efficacia e sugli effetti a lungo termine delle e-cigs“, precisa Chris Bullen, direttore del National Institute for Health Innovation dell’Università di Auckland, in Australia, e principale autore dello studio.
“Sono contento che comincino ad apparire ricerche concrete”, commenta Alexander Prokhorov, esperto di tabagisco dell’Anderson Cancer Center di Houston (che non ha partecipato allo studio comparso su Lancet). Ma sottolinea che ci sono alcuni aspetti che lo turbano. “La nicotina non è una sostanza neutra. Oltre a dare forte dipendenza, è anche una sostanza velenosa”.
Le sigarette elettroniche evocano l’aspetto e i riti associati al fumo delle sigarette normali, prosegue lo studioso; il pericolo è che invece di smettere “si finisca per passare a questo prodotto e continuare a usarlo”. Il fumatore resta così dipendente dalla nicotina, e rischia di ricadere nella dipendenza da sigarette “normali”.
Qualche rischio c’è
Ma non è comunque più salutare passare dalla sigaretta convenzionale a quella elettronica? “Non c’è alcun dubbio che le e-cigs immettano nell’organismo meno tossine”, sostiene Stanton Glantz, direttore del Center for Tobacco Control Research and Education dell’Università della California a San Francisco. Le sigarette elettroniche, aggiunge, potrebbero contenere anche meno del dieci per cento di sostanze tossiche rispetto a quelle convenzionali.
Ma la storia non finisce qui, continua Glantz. Oltre alla nicotina, le sigarette elettroniche contengono comunque diverse sostanze chimiche tossiche e particelle ultrasottili; anche il “vapore passivo” potrebbe essere dannoso. Infine, gran parte degli “svapatori” continua a fumare anche sigarette normali: per loro dunque i rischi del tabagismo non sono affatto esclusi.
Sia Glantz che Prokhorov sottolineano anche un altro aspetto, legato alla qualità del prodotto: a differenza dei cerotti o delle gomme alla nicotina, nessuna delle sigarette elettroniche in commercio è stata valutata dalle agenzie incaricare di approvare i presidi terapeutici, come l’americana Food and Drug Administration (FDA). “Sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire rischi e benefici per la salute pubblica della sigaretta elettronica”, sostiene Jennifer Haliski, portavoce dell’ente. Come altre agenzie simili del resto del mondo, la FDA ha annunciato che proporrà presto una serie di misure per regolamentare uso e diffusione delle e-cigs.
In definitiva, conclude Glantz, lo studio di Lancet si limita a dire che le sigarette elettroniche non sono peggio dei cerotti alla nicotina, ma nemmeno meglio. “E allora perché tentare di smettere di fumare usando un prodotto non sperimentato quando ne esiste un altro che viene sottoposto a controlli di qualità?” Le più amate dai ragazzini
Un altro studio, condotto dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), mostra che negli Stati Uniti il numero degli studenti delle medie e delle superiori che fanno uso di sigarette elettroniche è raddoppiato. In totale, oltre un milione e 700mila ragazzi le hanno provate.
È una statistica inquietante, sostiene Tim McAfee, direttore dell’Office on Smoking and Health dei CDC, visto che il 90 per cento dei fumatori comincia da adolescente. Le e-cigs sono forse ancora più allettanti per i più giovani, vista la grande varietà di gusti disponibili per i liquidi da vaporizzare, dalla ciliegia alla vaniglia alla gomma da masticare.
“Siamo preoccupati che questo prodotto abitui i ragazzini a comportamenti molto simili a quelli dei fumatori. E fino a prova contraria dobbiamo ritenere che ciò aumenti la probabilità di passare alle sigarette convenzionali”.
Prokhorov condivide queste preoccupazioni. “Temo che diventi un comportamento che introduce i ragazzi alla nicotina, con il rischio che restino dipendenti per sempre”. Glantz suggerisce di estendere alle sigarette elettroniche alcune normative già in vigore per quelle convenzionali, come il divieto di venderle ai minori [già applicato in Italia, ndt] e quello di aggiungere aromi.
“In un mondo in cui l’industria del tabacco destina al marketing otto miliardi di dollari l’anno, dobbiamo stare attenti a evitare in ogni modo che i ragazzi comincino a fumare”, dice McAfee. L’anno scorso, la campagna contro il fumo varata dai CDC poteva contare su un finanziamento di soli 54 milioni di dollari. “Youtube è pieno di video in cui la sigaretta elettronica viene rappresentate come un oggetto alla moda e desiderabile”, continua, “e chi fuma appare sexy e ribelle”: tutti elementi che, secondo le ricerche, spingono molti adolescenti a cominciare a fumare. Ecco perché molti esperti paragonano le attuali campagne pubblicitarie sulla sigaretta elettronica a quelle, diffusissime, sulle sigarette di tabacco negli anni Cinquanta. “Non possiamo tornare a quell’epoca”, conclude Prokhorov. “Dal punto di vista psicologico, la nostra società stava cominciando ad apprezzare la vita senza tabacco e senza fumo. La rinascita delle sigarette, anche in forma elettronica, non è affatto una bella notizia”.
fonte: nationalgeographic.it