Finalmente i medici non hanno più alibi: la pillola del giorno dopo è solo un contraccettivo

Anche l’AIFA ha aggiornato la scheda tecnica della “Pillola del giorno dopo” a base di Levonorgestrel come risulta dalla Gazzetta Ufficiale del 4 febbraio 2014.
L’aggiornamento cancella la vecchia dicitura “il farmaco potrebbe anche impedire l’impianto”, sostituendola con “inibisce o ritarda l’ovulazione”, e finalmente spazza via ogni dubbio sulle azioni del farmaco: la pillola del giorno dopo non è un abortivo, ma un semplice e puro contraccettivo.
Un riconoscimento dovuto, e peraltro già affermato dalla comunità scientifica per la Pillola dei cinque giorni dopo.
“Cade definitivamente l’appiglio che consentiva ai medici obiettori di coscienza di negare la somministrazione della contraccezione di emergenza …Troppe volte alle donne è stato negato il diritto ad accedere alla contraccezione d’emergenza nascondendosi dietro la sua presunta abortività. Un atteggiamento inaccettabile, anche perché chi fa ricorso alla contraccezione d’emergenza vuole evitare di dover incorrere in un aborto” ha commentato il prof Emilio Arisi, presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione).
“Siamo soddisfatti – prosegue il prof Arisi – che anche il vecchio preparato si sia allineato a quanto già noto per la pillola dei cinque giorni dopo sulla cui natura contraccettiva si era espresso anche il Consiglio Superiore di Sanità”
Non si deve dimenticare però, sottolinea ancora il prof Arisi “che il nuovo farmaco per la contraccezione d’emergenza a base di Ulipristal Acetato risulta funzionare di più, anche nelle prime 24 ore (cioè da subito) e anche in periodi del ciclo più a rischio rispetto al vecchio preparato a base di Levonorgestrel”.

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